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Favole\Leggende\Fiabe\Miti

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LuLu 89
view post Posted on 24/10/2007, 11:50




come da titolo...conoscete Favole\Leggende\Fiabe\Miti ecc? raccontate...magari facendo un riassunto!

per evitare timidoni comincio io...postando la mia leggenda preferita...quella della nascita dellamia famiglia!

Tanto tempo fa, nella regione orientale dell'Irlanda, viveva un giovane chiamato Patrick O'Leed, figlio di una poverissima famiglia di pastori. Un giorno mentre era in collina a badare alla mandria, perse di vista il suo fedele cagnolino; il ragazzo, preoccupato, cominciò a cercarlo finchè non lo trovò davanti all'entrata di una caverna. Incuriosito Patrick entrò nella caverna e scoprì le ossa di un guerriero armato di un'ancora scintillante armatura, nonostante il tempo. Pensando di poterle vendere l'armatura al mercato, cominciò a infilarla in una sacca, quando si accorse di una splendida spada...così scintillante da offuscare la luce del sole... presa anche la spada, fece per tornare a casa. Arrivato al villaggiò, scopri che era stato distrutto da un demone, che aveva ucciso anche i suoi genitori; il giovane, spinto da un desiderio di vendetta, cominciò a vagare per l'Irlanda alla ricerca del demone. dopo molte peripezie trovò il castello del demone...il giovane ispirato dal grande S. Patrick sfidò e uccise il demone...liberando una principessa tenuta prigioniera da quest'ultimo...(è inutile dire che Patrick sposò la principessa :FISCHIA: ). i due se ne stavano andando, quando comparve un follettò che ringraziò il giovane eroe per l'uccisione del malvagio abominio e gli regalò un pezzo di terra ove nessun uomo armato di cattive intenzioni sarebbe potuto entrare...in questo terreno costruì una casa, ed ebbe molti figli...tutti castani, con gli occhi verdi, forti e sani.
La maggiore delle figlie fu chiamata Louis...che era così bella che i fiori si giravano al suo cammino. un giorno un folleto, si innamorò di Louis, e cogliendola da sola mentre raccoglieva dei fiori, la rapì...La giovanerimase 2 lunghi anni insieme al folletto e quando tornò a casa era diventata irriconoscibile: i suoi capelli erano diventati rossi e i suoi occhi blu (in irlanda sono simbolo di doti magiche)...ma la trasformazione più grande fu nel suo cuore: il folletto infatti lo riempì di amore, dolcezza, magia e coraggio...

questa è solo una parte della leggenda....che continua...
ah ecco una piccola precisazione...è tradizione di famiglia chiamare ogni figlia femmina con i capelli rossi e gli occhi blu Louis (per questo mi chiamo così)...

ora tocca a voi!
 
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fireburton
view post Posted on 24/10/2007, 12:20




*____*

Che tenerezza lulu, anche se me l'avevi già raccontata è sempre bella!!!

Una storia molto bella che conosco è sulla nascita della mia isola, La Maddalena, sarebbe più bello leggere la poesia in dialetto, ma ve la risparmio^^
Cmq narra dell'8 giorno della Creazione, quando Dio, stanco, si siede per riposare... ma si mette in un punto dove c'è troppa corrente, allora utilizza rubini, smeraldi e diamanti per costruirsi un rifugio... poi non sa come fare il tetto e la MAdonna gli presta il suo velo... e così nasce l'isola....
(la presenza della Madonna subito dopo la creazione gliela passiamo per licenza poetica...)
 
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LuLu 89
view post Posted on 24/10/2007, 20:32




:love: che bella!!!!
fabi sei il diamante del forum :love:

ecco una leggenda che molti trentini conosceranno:
Un tempo le cime delle Dolomiti erano tutte ricoperte da rose rosse ed erano il regno dei Nani, in cui si celavano favolosi tesori. un giorno, Re Laurino, per salvare il suo popolo dall'invidia dei popoli delle valli, fece un incantesimo e il roseto fu pietrificato in grigia roccia, perchè non fosse più visibile, nè di giorno nè di notte. ma re Laurino si dimenticò il crepuscolo, che non è più giorno e non è ancora notte, e da allora, al tramonto, per un breve attimo, rivive il Giardino delle Rose...
 
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fireburton
view post Posted on 24/10/2007, 21:16




Lu mi vizi così *___* Grashieeeeeee ;*******
 
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escalation666
view post Posted on 25/10/2007, 13:17




ehm...ops...mai sentita!:S
 
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LuLu 89
view post Posted on 25/10/2007, 13:22




ora la sai! :lol:
 
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mr. God
view post Posted on 25/10/2007, 13:26




troppo belle...la tua lulu è spettacolare!!!:D ke bellezza!
 
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derin
view post Posted on 26/10/2007, 13:57




io da piccola adoravo questa fiaba dei fratelli grimm... rileggendola ora mi rendo conto che non è bella quanto altre, però... io le voglio bene, le sono affezionata. =)


Fratellino e sorellina

Il fratellino prese la sorellina per mano e disse: -Da quando è morta la mamma, non abbiamo più avuto un'ora di bene: la matrigna ci picchia ogni giorno e quando andiamo da lei ci caccia a pedate. I tozzi di pane raffermo sono il nostro cibo, e il cagnolino sotto la tavola sta meglio di noi: a lui getta ogni tanto qualcosa di buono. Dio mio, se lo sapesse la nostra mamma! Vieni, ce ne andremo insieme per il mondo-. Camminarono tutto il giorno attraverso prati, campi, sentieri sassosi, e, mentre pioveva, la sorellina disse: -Dio e i nostri cuori piangono insieme-. La sera giunsero in un gran bosco, ed erano così stanchi per il pianto, la fame e il lungo cammino, che si sedettero dentro a un albero cavo e si addormentarono. La mattina dopo, quando si svegliarono, il sole era già alto nel cielo e i suoi raggi penetravano ardenti all'interno dell'albero. Allora il fratellino disse: -Sorellina ho sete; se sapessi dov'è una fonte andrei a bere; credo di averne sentito il mormorio-. Il fratellino si alzò, prese la sorellina per mano e volevano cercare la sorgente. Ma la cattiva matrigna era una strega e aveva visto benissimo che i due bambini se ne erano andati; li aveva seguiti quatta quatta, di nascosto, come fanno le streghe, e aveva stregato tutte le sorgenti del bosco. Quand'essi trovarono un rivolo che saltellava scintillando sulle pietre, il fratellino volle bere; ma la sorellina udì la fonte mormorare: -Chi beve della mia acqua diventa una tigre! Chi beve della mia acqua diventa una tigre!-. Allora la sorellina gridò: -Ah, fratellino, ti prego, non bere, altrimenti diventi una belva feroce e mi sbrani-. Il fratellino non bevve, anche se aveva una gran sete, e disse: -Aspetterò fino alla prossima sorgente-. Quando arrivarono alla seconda fonte, la sorellina udì che anche questa diceva: -Chi beve della mia acqua diventa un lupo! Chi beve della mia acqua diventa un lupo!-. Allora gridò: -Ah, fratellino, ti prego, non bere, altrimenti diventi un lupo e mi divori-. Il fratellino non bevve e disse: -Aspetterò fino alla prossima sorgente, ma allora dovrò bere; puoi dire quello che vuoi, ho troppa sete-. E quando giunsero alla terza fonte, la sorellina udì mormorare: -Chi beve della mia acqua diventa un capriolo! Chi beve della mia acqua diventa un capriolo!-. La sorellina disse: -Ah, fratellino, ti prego, non bere, altrimenti diventi un capriolo e scappi via-. Ma il fratellino si era subito inginocchiato presso la sorgente, si era chinato e aveva bevuto l'acqua; non appena le prime gocce gli toccarono le labbra, giacque a terra, trasformato in un piccolo capriolo. La sorellina pianse sul povero fratellino stregato, e anche il piccolo capriolo piangeva, standosene tutto triste accanto a lei. Infine la fanciulla disse: -Chetati, caro caprioletto, io non ti abbandonerò mai-. Sciolse la sua giarrettiera d'oro e la mise intorno al collo del capriolo, poi divelse dei giunchi e ne intrecciò una corda flessibile. Legò l'animaletto, lo condusse con s‚ e si addentrò sempre di più nel bosco. Cammina, cammina, giunsero finalmente a una casetta; la fanciulla guardò dentro e siccome era vuota pensò: "Qui possiamo fermarci ad abitare". Cercò allora foglie e muschio per fare un morbido giaciglio al capriolo e ogni mattina usciva e raccoglieva radici, bacche e noci, e al capriolo portava erba tenera; ed esso la mangiava dalla sua mano, era felice e giocherellava davanti a lei. La sera quando la sorellina era stanca e aveva detto le sue preghiere, posava il capo sul dorso del piccolo capriolo: quello era il suo cuscino e su di esso si addormentava dolcemente. E se il fratellino avesse avuto la sua figura umana, sarebbe stata una vita meravigliosa. Per un certo periodo di tempo vissero così, soli, in quel luogo selvaggio. Ma avvenne che il re di quella zona tenesse una gran caccia nel bosco. Echeggiò fra gli alberi il suono dei corni, il latrato dei cani e le grida allegre, e il piccolo capriolo ascoltava e gli sarebbe tanto piaciuto essere della partita. -Ah- disse alla sorellina -lasciami andare alla caccia, non posso più resistere!- E la pregò così a lungo che ella infine acconsentì. -Però- gli disse -ritorna questa sera. Davanti ai feroci cacciatori io chiuderò la porticina: per farti riconoscere, bussa e di': "Sorellina mia, lasciami entrare!". Ma se non dici così, non aprirò.- Allora il capriolo saltò fuori, e stava tanto bene, ed era così allegro all'aria aperta! Il re e i suoi cacciatori videro il bell'animaletto e lo inseguirono; ma non riuscivano a raggiungerlo, e quando credevano di prenderlo, il capriolo saltava nella boscaglia e spariva. Quando fu buio corse alla casetta, bussò e disse: -Sorellina mia, lasciami entrare!-. Allora la porticina gli fu aperta, egli saltò dentro e dormì tutta la notte sul suo morbido giaciglio. Il mattino dopo la caccia ricominciò, e quando il capriolo udì nuovamente il corno e il grido dei cacciatori, non ebbe più pace e disse: -Sorellina aprimi, devo uscire-. La sorellina gli aprì la porta e disse: -Ma questa sera devi essere di nuovo qui con la tua parola d'ordine-. Quando il re e i suoi cacciatori rividero il capriolo con il collare d'oro, lo inseguirono tutti, ma egli era troppo rapido e svelto. La caccia durò tutto il giorno, ma finalmente a sera i cacciatori lo accerchiarono e uno lo ferì leggermente a una zampa, cosicché‚ egli si mise a zoppicare e corse via più adagio. Allora un cacciatore gli andò dietro pian piano fino alla casetta e l'udì esclamare: -Sorellina mia, lasciami entrare!- e vide che la porta gli veniva aperta e subito richiusa. Il cacciatore tenne tutto bene a mente, andò dal re e gli raccontò ciò che aveva visto e udito. Allora il re disse: -Domani andremo a caccia ancora una volta-. Ma la sorellina si spaventò terribilmente quando il piccolo capriolo rientrò ferito. Lavò la ferita, ci mise sopra delle erbe e disse: -Va' al tuo giaciglio, caprioletto mio, così guarisci-. Ma la ferita era così piccola che al mattino il capriolo non sentiva più nulla e quando udì nuovamente il tripudio della caccia disse: -Non posso resistere, devo andarci; non sarà così facile acchiapparmi-. La sorellina pianse e disse: -Adesso ti uccideranno; non ti lascio uscire-. -E io ti morirò qui di tristezza, se mi trattieni- rispose il capriolo. -Quando sento il corno da caccia mi sembra di non stare più nella pelle!- Allora la sorellina dovette cedere, gli aprì la porta con il cuore grosso e il capriolo corse nel bosco vispo e felice. Quando il re lo scorse, disse ai suoi cacciatori: -Inseguitelo per tutto il giorno fino a sera, ma che nessuno gli faccia del male!-. Come il sole fu tramontato, il re disse al cacciatore: -Vieni e mostrami la casetta nel bosco-. E quando fu davanti alla porticina bussò e gridò: -Sorellina cara, lasciami entrare!-. Allora la porta si aprì e il re entrò e trovò una fanciulla così bella come non ne aveva mai viste. Ma la fanciulla si spaventò quando vide entrare un re con una corona d'oro al posto del suo piccolo capriolo. Il re la guardò amorevolmente, le diede la mano e disse: -Vuoi venire con me al mio castello e diventare la mia cara sposa?-. -Ah sì- rispose la fanciulla -ma deve venire anche il capriolo, non lo abbandono.- Disse il re: -Rimarrà con te finché‚ vivi e non gli mancherà nulla-. In quel momento entrò a salti il capriolo; la sorellina lo legò di nuovo alla fune di giunco che prese in mano lei stessa, e insieme a lui lasciò la casetta nel bosco. Il re condusse la bella fanciulla nel suo castello, dove le nozze furono celebrate con gran pompa; ora ella era Sua Maestà la regina, e vissero insieme felici per lungo tempo; il capriolo era ben nutrito e ben curato e ruzzava nel giardino del castello. Ma la cattiva matrigna, per via della quale i bambini se ne erano andati per il mondo, credeva che la sorellina fosse stata sbranata dalle bestie feroci nel bosco e che il fratellino, trasformato in un capriolo, fosse stato ucciso dai cacciatori. Quando sentì che erano felici e che stavano così bene, l'invidia e la gelosia le si destarono in cuore e non le davano pace, e non pensava che al modo di procurar loro un'altra sciagura. La sua figlia vera, che era brutta come la notte e aveva un solo occhio, protestava e diceva: -Diventare una regina! Questa fortuna spettava a me!-. -Sta' tranquilla- disse la vecchia e aggiunse allegramente: -Al momento buono, saprò cosa fare-. E quando venne il momento e la regina diede alla luce un bel maschietto, mentre il re era a caccia, la vecchia strega prese le sembianze della cameriera, entrò nella stanza dove giaceva la regina e disse alla puerpera: -Venite, il bagno è pronto, vi farà bene e vi rinforzerà; presto, prima che diventi freddo-. C'era anche sua figlia; insieme trasportarono la regina, debole com'era, nella stanza da bagno, la misero nella vasca e se ne andarono in fretta chiudendo la porta. Ma nella stanza da bagno avevano acceso un fuoco d'inferno, cosicché‚ la bella giovane regina soffocò ben presto. Ciò fatto, la vecchia prese sua figlia, le mise una cuffia in testa e la pose nel letto al posto della regina. Le diede anche la sua figura e il suo aspetto, ma non pot‚ restituirle l'occhio perduto. Ma perché‚ il re non si accorgesse di nulla, si dovette coricare dalla parte dove le mancava l'occhio. La sera, quando il re ritornò e udì che gli era nato un bambino, fu pieno di gioia e volle recarsi al letto della sua cara moglie per vedere come stava. Subito la vecchia esclamò: -Per carità, lasciate chiuse le cortine: la regina non sopporta ancora la luce e deve riposare!-. Il re si ritirò e non sapeva che nel letto c'era una falsa regina. Ma quando fu mezzanotte e tutto taceva, la bambinaia, che sedeva nella camera del bambino accanto alla culla ed era l'unica a vegliare ancora, vide aprirsi la porta ed entrare la vera regina. Ella tolse il bambino dalla culla, lo prese fra le braccia e lo allattò; poi sprimacciò il suo piccolo cuscino, lo rimise a letto e lo coprì con la piccola coltre. Ma non dimenticò neanche il capriolo, andò nell'angolo dove si trovava e lo accarezzò sul dorso. Poi uscì silenziosamente dalla porta e la bambinaia, la mattina dopo, domandò alle guardie se durante la notte avessero visto qualcuno entrare nel castello; ma esse risposero: -No, non abbiamo visto nessuno-. La regina venne per molte notti, senza dire mai una parola; la bambinaia la vedeva sempre, ma non osava dire nulla a nessuno. Quando fu trascorso un certo periodo di tempo, una notte la regina incominciò a dire:-Che cosa fanno nel loro lettino il capriolo e il mio bambino? Ancor due volte fin qui verrò, ma una terza non tornerò.-La bambinaia non le rispose, ma quando fu scomparsa andò dal re e gli raccontò tutto. Disse il re: -Mio Dio, che cosa è mai questa! Voglio vegliare accanto a mio figlio la prossima notte-. La sera andò nella camera del bambino; a mezzanotte apparve ancora la regina e disse: -Che cosa fanno nel loro lettino il capriolo e il mio bambino? Ancora una volta fin qui verrò, ma una seconda non tornerò.- E si prese cura del piccino come sempre, prima di sparire. Il re non osò rivolgerle la parola, ma la notte seguente vegliò di nuovo. Ella disse:-Che cosa fanno nel loro lettino il capriolo e il mio bambino? Per l'ultima volta son giunta quaggiù un'altra volta non torno più.-Allora il re non pot‚ più trattenersi, corse a lei e disse: -Tu non puoi essere che la mia cara sposa-. Ella rispose: -Sì, sono la tua cara sposa-. E in quel momento, per grazia divina, tornò a vivere, fresca, rosea e sana. Poi raccontò al re il crimine commesso dalla strega cattiva e da sua figlia. Il re le fece giudicare entrambe, ed esse furono condannate: la figlia fu condotta nel bosco, dove le bestie feroci la sbranarono non appena la videro; la strega fu invece gettata nel fuoco e dovette bruciare miseramente. E quando fu ridotta in cenere, il piccolo capriolo si trasformò e riacquistò il suo aspetto umano; e sorellina e fratellino vissero felici insieme fino alla morte.
 
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fireburton
view post Posted on 26/10/2007, 14:18




Che tenerezza!!!!! *__*
 
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derin
view post Posted on 26/10/2007, 14:21




=')

a me è piaciuta tantissimo quella di lulu!
 
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The_Inquisitor
view post Posted on 26/10/2007, 15:24




secondo la leggenda San Severo, la mia città natale è stata fondata dall'eroe greco Diomede...

A L'Aquila invece sussite la leggenda delle 99 fontane, 99 piazze e 99 chiese...
 
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lp88Thiesi
view post Posted on 31/10/2007, 14:29




nel paese dove abito, sul più alto delle 3 colline sul quale è situato il paese, c' è una kiesetta, kiamata "Madonna di seunis".
All' interno di questa kiesa, dietro l altare c' è la statua di una madonna all' interno di una teca di vetro antiproiettile ke ha la sua leggenda.
"Molto tempo fa, nel mese di settembre un contadino stava arando la terra, quando si è reso conto ke i buoi avevano calpestato qualcosa..
Il contadino si avvicinò e raccolse da terra una splendida statua di una madonna che, dopo averla pulita con cura dalla terra, portò alla chiesa di S. Vittoria (quella che ancora oggi è la chiesa patronale del paese) dicendo al parroco di averla trovata mentre stava arando e che sarebbe stato meglio custodirla in una chiesa.
La domenica durante la messa il parroco volle mostrare la statua della madonna ai fedeli, ma quando andò a prenderla non c' era. Tra lo sconcerto di fedeli ma soprattutto del parroco la messa fini, e il contadino, che aveva assistito all' accaduto tornò a casa sua, ma prima di entrarci notò che in mezzo al campo c' era qualcosa che brillava, e avvicinatosi notò che in realtà quello che luccicava era la statua della madonna ke si trovava nello stesso punto del ritrovamento.
Perplesso, il contadino la riportò nella parrocchia principale spiegando al parroco lo strano fatto. I due decisero a questo punto di nasconderla in un posto sicuro e provare a mostrarla ai fedeli la domenica successiva. Durante la messa della domenica successiva però la madonna era nuovamente sparita, e come la prima volta, il contadino la ritrovò nel campo arato, nello stesso punto dove era stata trovata la prima volta. Questo fatto si verificò numerose volte, cosicchè in paese si decise di costruire una chiesa sul punto del ritrovamento, e custodire la statua in una teca posta proprio sopra il punto esatto del ritrovamento stesso."
Questa è la storia della chiesa della "Madonna di Seunis", che come ho detto prima si trova in una teca di vetro antiproiettile perchè qualche anno fa provarono a rubarla. Ogni anno a settembre si celebra la festa di "Nostra Segnora 'e Seunis" che l' ultimo giorno è caratterizzata dalla processione nella quale viene portata per le vie del paese la statua della madonna su un carro trainato da due buoi. E' un' usanza importante ancora oggi e d è la festa più importante di Thiesi.
Indipendente dalla storia appena racontata, attorno a quasta chiesa ci sono numerose leggende, una delle quali narra che sotto una delle statue dei santi poste sotto ogni cappella della chiesa, ci sia una botola che porta non si sa dove. All interno di questa botola non si sa cosa ci sia, gli unici a saperlo sono dei ragazzi che erano c' erano scesi qualche decennio fa (uno di questi è lo zio di un mio amico), e non hanno mai voluto raccontare ciò che hanno visto.
Si dice inoltre che non bisogna andare all' interno della chiesa a mezzogiorno perchè è l ora nella quale passano le anime dei morti.
Sono tutte leggende del paese che però riscuotono un fascino considerevole a Thiesi.
 
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fireburton
view post Posted on 31/10/2007, 17:16




Bella *____*
 
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LuLu 89
view post Posted on 5/12/2007, 22:07




ecco come nacque l'irlanda:

Tanto tempo fa quando ancora la terra era sommersa dal mare, un seme di cardo volava sostenuto dal vento.
Erano ormai 7.777.777 anni che viaggiava e viaggiava e ormai era stanco e voleva posarsi su terra sicura.
Così si rivolse la vento:
-Vento , sono stanco , sono tanti anni che viaggio sostenuto dalla tua forza, ti prego dammi un po’ di terra dove possa posarmi.
-Non posso disse il vento , io sono il signore del cielo, chiedilo al mare che è signore anche della terra.
Ma voi giustamente vi chiederete: come fa un seme di cardo a parlare?
Per dir proprio tutta la verità non era un semplice seme ma era il mago Mac, che prima di essere seme era stato una goccia e prima ancora tuono.
Ritornando alla nostra storia…
Così con pazienza e senza perdere la speranza il seme si rivolse al mare :
-Mare, mare ,mare lo chiamò per ben tre volte.
-Chi mi chiama? Disse il mare con la sua voce imperiosa.
Il sole non era ancora sorto e il mare sforzando lo sguardo vide il piccolo seme.
-Dammi una delle tue terre che tieni sepolte sotto le tue acque, così che io mi possa riposare !
il mare accettò e fece emergere un pezzo di terra grigio e arso.
Il seme si sentì debole e impotente nel vedere quella terra senza vita; ma il mare aggiunse:
-Questa è la terra che ti dò e sarai signore di questa terra solo se supererai le prove che ti darò. Accetti?
il seme annuì
-dovrai far diventare la terra grigia in un immenso prato verde.
Ora, il mago Mac aveva un grande potere: quello i fermare il tempo.
Così passarono anni , anzi forse secoli, e quando tutta la terra fu ricoperta di soffice erba ,Mac si rivolse al mare.
Per il mare in verità era passato un solo giorno e restò ammutolito di fronte a tanta bellezza.
-Bene la prima prova è stata superata, In una notte e un giorno la tua terra dovrà essere ricca di acqua dolce. Fiumi ,sorgenti e laghetti dovrai creare.
Il mago Mac fermò ancora una volta il tempo, e cominciò a piovere.
La pioggia scese per anni e anni forse secoli e piano piano crescevano alberi si formavano fiumi sorgenti e laghetti.
Quando tutto fu pronto il mago Mac chiamò il mare, il quale ancora una volta pensava fosse passato un solo giorno.
Meravigliato disse:
-bravo!
Ora dovrai creare il mio figlio così potrò dire di aver generato una creatura nuova che mi chiamerà padre!
Il Mago Mac fermò il tempo, e creò gli animali e anche un bellissimo cavaliere che uscì dall’acqua .
Il mare sempre più meravigliato questa volta ammutolì per la meraviglia e stabilì che quell’unico figlio ( che poi era il mago Mac) il padrone di tutta quella terra. Gli lanciò, comunque , un’altra sfida:
-Credo che il tuo regno abbia bisogno di gente che lo abiti e che si ricordi di me.
L’ultima cosa che ti resta da fare è creare la donna.
Il mago Mac cominciò a disperarsi perché il mare gli aveva chiesto una cosa impossibile.
Più passava il tempo più il mago si sentiva solo e triste e tanto che anche il mare era preoccupato. Così decise di aiutarlo, e inventò gli scacchi.
Chiamò suo figlio e disse.
-Figlio questo è un nuovo gioco, se vinci io ti guarirò dal tuo male.
Se perdi continueremo a giocare e per ogni sconfitta ti chiederò qualcosa.
Ma il mare anche se non sapeva quale fosse il rimedio al male di suo figlio aveva agito a fin di bene: pensava infatti che così si sarebbe un po’ distratto.
Prepararono la scacchiera e si misero a giocare.
La prima partita fu vinta dal mare che ordinò al mago di costruire strade e una casa coltivare i campi .
Il mago Mac utilizzando la magia ma anche molta volontà fece tutto e la terra diventò sempre più bella.
Quand’ebbe finito tornò al mare e gli domandò:
-Ecco sei soddisfatto? Allora, devi concedermi la rivincita.
Giocarono e il mare vinse nuovamente .
-E anche questa partita è mia , quindi scaverai la montagna e prenderai il ferro e ne farai degli utensili.
E così l’uomo fece. Quand’ebbe finito il mare vide che era stato fatto tutto per il meglio
E rilanciò la sfida.
Ancora una volta il mare risultò il vincitore e ordinò di ammaestrare tutti gli animali.
E così l’uomo fece.
Andarono avanti così per anni e anni,ma un bel giorno il mago Mac diventò un semplice uomo perdendo tutte le sui potrei magici.
Disperato andò in riva al mare si sedette sulla riva e si prese la testa tra le mani sentendo una grande malinconia .
Sfinito ben presto si addormentò.
Il mare triste si sentiva impotente davanti a un così grande dolore.Voleva bene a quel figlio che gli aveva sempre obbedito e decise di far di tutto per aiutarlo.
Così chiamò la luna, il vento, il sole e la terra e espose il problema.
Ben presto la terra disse:
-Io metterò a disposizione la materia per modellare la donna .
E la luna aggiunse:
-io la bellezza e la grazia
E il vento:
-Io le darò il respiro.
Il mare felice ringraziò e presto si misero al lavoro
Ben presto così il cavaliere ebbe a fianco un compagna, e da allora non soffrì più i malinconia.
 
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fireburton
view post Posted on 6/12/2007, 19:19




Ma che tenerezza *___*
Ma questa è una leggenda popolare o è una favola scritta da qlcuno *__*?
 
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19 replies since 24/10/2007, 11:50   329 views
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